redditività aziendale

Strategie per migliorare la redditività aziendale nel contesto economico attuale

Nel contesto economico attuale, le aziende italiane si trovano ad affrontare diverse sfide che possono influire sulla loro redditività. Tuttavia, è importante notare che anche in tempi di incertezza economica, ci sono opportunità per le imprese di migliorare la loro performance finanziaria.

In questo articolo, esploreremo le sfide economiche attuali e ti fornirò alcuni suggerimenti su come le aziende possono identificare aree di miglioramento, ottimizzare i processi e ridurre i costi per massimizzare i profitti.

Sfide economiche attuali: ecco le principali

Le aziende italiane devono affrontare diverse sfide nel contesto economico attuale. Queste possono includere la crescente concorrenza, le fluttuazioni dei mercati, l’instabilità politica e regolamentare, i cambiamenti nelle preferenze dei consumatori e l’impatto della pandemia di COVID-19. Tali sfide possono avere un impatto significativo sulla redditività delle aziende, ma è importante affrontarle con una prospettiva positiva e proattiva.

Come già anticipato nell’introduzione, per reagire al meglio a queste sfide è bene identificare aree di miglioramento, ottimizzare i processi e ridurre i costi per massimizzare i profitti.

analisi redditività

Analisi e identificazione delle aree di miglioramento degli asset aziendali

Il primo passo per migliorare la redditività aziendale è condurre un’analisi approfondita delle operazioni e dei processi aziendali. Questo può includere l’analisi dei costi, l’identificazione delle inefficienze, l’individuazione delle aree di spreco e l’identificazione delle fonti di maggiori profitti. Un’attenta valutazione aiuta a individuare le aree chiave in cui concentrare gli sforzi per ottenere risultati tangibili.

Ottimizzazione dei processi

Un’efficiente ottimizzazione dei processi può contribuire in modo significativo all’aumento della redditività. Questo può essere raggiunto attraverso l’automazione dei processi ripetitivi, l’introduzione di nuove tecnologie, la revisione dei flussi di lavoro e l’implementazione di pratiche di gestione del cambiamento. L’obiettivo è migliorare l’efficienza operativa, ridurre i tempi di produzione e ottimizzare l’utilizzo delle risorse disponibili.

Riduzione dei costi

La riduzione dei costi è una strategia chiave per migliorare la redditività aziendale. Ciò può essere realizzato attraverso l’analisi dei costi fissi e variabili, la negoziazione con i fornitori, l’ottimizzazione degli acquisti, l’efficiente gestione delle scorte e l’adozione di pratiche di gestione del magazzino. La riduzione dei costi non significa necessariamente tagli indiscriminati, ma piuttosto un approccio strategico e mirato per ridurre gli sprechi e massimizzare il valore dei soldi spesi.

Diversificazione e innovazione

La diversificazione delle attività e l’innovazione sono strumenti potenti per migliorare la redditività aziendale nel contesto economico attuale. Esplorare nuovi mercati, sviluppare nuovi prodotti o servizi, adattarsi alle esigenze dei clienti e adottare nuove tecnologie può aprire nuove opportunità di crescita e aumentare i profitti. L’identificazione di nicchie di mercato, l’espansione geografica o l’implementazione di strategie di digitalizzazione possono contribuire a diversificare l’offerta aziendale e a mantenere un vantaggio competitivo.

Gestione finanziaria efficace

Una gestione finanziaria efficace è essenziale per migliorare la redditività aziendale. Ciò include un’attenta pianificazione del budget, una gestione efficiente del flusso di cassa, la valutazione delle opzioni di finanziamento e l’analisi dei dati finanziari per prendere decisioni informate. Monitorare regolarmente le prestazioni finanziarie, ridurre l’indebitamento e ottimizzare la struttura del capitale possono contribuire a migliorare la solidità finanziaria e la redditività complessiva dell’azienda.

Conclusioni

Nel contesto economico attuale, migliorare la redditività aziendale richiede un approccio strategico e mirato. Identificare le sfide, analizzare le aree di miglioramento, ottimizzare i processi, ridurre i costi, diversificare le attività e gestire in modo efficiente le risorse finanziarie sono strategie chiave per massimizzare i profitti. Le aziende italiane devono essere proattive nell’adottare queste strategie e adattarsi alle mutevoli dinamiche del mercato per rimanere competitive e sostenibili nel lungo termine.

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crisi dell'impresa

La crisi dell’impresa: segnali di allarme e come intervenire tempestivamente

L’impresa è un sistema complesso e dinamico che può essere soggetto a crisi in qualsiasi momento. La crisi aziendale può manifestarsi in vari modi, come ad esempio la resa delle vendite, il calo della redditività, la riduzione dei margini, l’aumento del debito o la resa del flusso di cassa. Tutti questi fattori possono portare l’azienda a una situazione di difficoltà, e se non affrontati tempestivamente, possono portare all’insolvenza.

I segnali di allarme della crisi dell’impresa

È importante essere consapevoli dei segnali di allarme che indicano che l’impresa sta attraversando una crisi e intervenire tempestivamente per prevenire l’insolvenza. Ecco alcuni degli indicatori principali che dovrebbero far scattare l’allarme in caso di crisi aziendale:

  • Lo scoperto nelle vendite: quando le vendite calano, può essere un segnale di allarme che l’azienda sta attraversando una fase difficile. In questo caso, è importante indagare sulle cause della segnalazione delle vendite e intervenire per ripristinare la situazione.
  • Il calo della redditività: è un altro segnale di allarme che indica che l’impresa sta attraversando una fase di crisi. Quando i profitti calano, può essere difficile coprire i costi operativi dell’azienda e mantenere la solidità finanziaria necessaria per la sopravvivenza dell’impresa. In questo caso, è importante analizzare le cause del calo della redditività e trovare soluzioni per migliorare la situazione.
  • La riduzione dei margini: se i margini dell’impresa si riducono, può essere un segnale di allarme che indica che l’azienda sta incontrando difficoltà. I margini ridotti possono essere causati da un aumento dei costi operativi, una maggiore concorrenza o una scoperta della domanda dei clienti. In ogni caso, è importante intervenire per ripristinare i margini dell’azienda e migliorare la sua solidità finanziaria.
  • L’aumento del debito: se il debito dell’impresa aumenta, può essere un segnale di allarme che l’azienda sta attraversando una crisi finanziaria. Un debito troppo elevato può compromettere la liquidità dell’azienda e la sua capacità di investire e crescere. In questo caso, è importante adottare misure per ridurre il debito e migliorare la gestione finanziaria dell’impresa.
  • Riduzione del flusso di cassa: se il flusso di cassa dell’impresa si riduce, può essere un segnale di allarme che l’azienda sta attraversando difficoltà finanziarie. Un flusso di cassa insufficiente può compromettere la capacità dell’azienda di pagare i fornitori, gli stipendi dei dipendenti e altre spese operative. In questo caso, è importante analizzare le cause del calo del flusso di cassa e adottare misure per migliorare la gestione finanziaria dell’impresa.
    crisi dell'impresa

Il ruolo del consulente aziendale nella gestione della crisi

Se l’impresa si trova in una situazione di crisi, un consulente aziendale esperto in composizione mediata della crisi dell’impresa può essere un prezioso alleato per intervenire tempestivamente e prevenire il fallimento. Il consulente può offrire una visione esterna e obiettiva della situazione e fornire soluzioni personalizzate per superare la crisi.

In particolare, il consulente può effettuare un’analisi approfondita della situazione, valutando gli aspetti economici, finanziari, organizzativi, qualitativi e strategici dell’azienda. Sulla base dell’analisi effettuata, si può elaborare un piano strategico personalizzato per l’impresa in crisi, definendo obiettivi specifici e individuando azioni prioritarie da mettere in atto.

L’importanza del supporto alla gestione dell’impresa in crisi

Il consulente può anche offrire supporto alla gestione dell’impresa in crisi, fornendo consulenza su questioni finanziarie, organizzative, di marketing e di gestione delle risorse umane. Inoltre, può intervenire per negoziare con i creditori e cercare di ottenere condizioni di pagamento più favorevoli.

È importante sottolineare che il ruolo del consulente non è quello di sostituire la gestione dell’impresa, ma di fornire competenze specialistiche e una visione esterna e obiettiva della situazione di facilitare l’esito delle trattative tra le parti.

 

 

 

 

 

 

 

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Crisi aziendale

Come affrontare la crisi aziendale: strategie efficaci per rilanciare la tua impresa

La crisi aziendale è un momento critico che può incontrare strategie efficaci, se si è preparati e consapevoli di come gestire le varie fasi della crisi. In questo contesto, il ruolo del consulente aziendale risulta fondamentale per sostenere l’impresa in difficoltà e aiutarla a trovare le soluzioni più adatte per uscire dalla crisi.

Per natura, la maggior parte degli imprenditori evita di pianificare situazioni di crisi, dopotutto, c’è così tanto da fare qui e ora per rendere sostenibile il business anche senza cercare di indovinare il futuro.

I leader aziendali non fanno eccezione quando si tratta del compito spesso ingrato della pianificazione delle crisi. Sfortunatamente, il momento di crisi può colpire qualsiasi azienda, in qualsiasi momento. Ancora più difficile dell’effettiva pianificazione di un tale evento è il compito di determinare quali possibilità pianificare.

Ultimamente, l’elenco sembra infinito, da disastri naturali come la pandemia i terremoti o inondazioni, a disastri provocati dall’uomo. All’interno delle mura di un’azienda, la crisi potrebbe essere qualsiasi cosa, da un crollo della leadership a un sabotaggio intenzionale. E mentre alcune situazioni di crisi si verificano in un istante, altre si evolvono nel tempo.

È sempre importante ricordare che, indipendentemente dal tipo di crisi che potresti dover affrontare, la tecnologia è pronta per rendere pubbliche le notizie in pochi minuti. La tua azienda è preparata?

Mentre le situazioni di crisi possono presentarsi in vari modi, ognuno ha la capacità di causare seri danni finanziari e, forse ancora più importante, danni al marchio della tua azienda. Nel 2010, la casa automobilistica giapponese Toyota ha affrontato una crisi di proporzioni epiche. Anche altri notabili come Johnson & Johnson, Exxon e Pepsi hanno affrontato disastri inaspettati. Dai loro esempi si possono trarre lezioni preziose, lezioni che possono essere applicate alla tua attività.

Strategie di rilancio aziendale

Le strategie di rilancio aziendale possono essere molteplici e vanno modulate in base alle specificità dell’impresa. Tuttavia, il ruolo del consulente aziendale è quello di individuare le strategie più efficaci per il singolo caso, aiutando l’impresa a trovare soluzioni personalizzate per il superamento della crisi. Tra le principali strategie possiamo citare:

  • Cambiamenti nel modello di business;
  • Innovazione tecnologica;
  • Riduzione dei costi;
  • Diversificazione dei prodotti/servizi;
  • Formazione del personale (formalizzazione dei processi aziendali, utilizzo di strumenti informatici per la gestione delle risorse umane e degli ordini, ecc.);
  • Marketing e comunicazione;
  • Opportunità di finanziamento.

    In un momento di crisi economica, le opportunità di finanziamento possono rappresentare una vera e propria ancora di salvezza per l’impresa in difficoltà. In questo senso, il consulente finanziario può aiutare l’impresa a individuare le fonti di finanziamento più adatte alle proprie esigenze, fornendo una serie di strumenti utili per accedere a finanziamenti agevolati e agevolazioni fiscali. Tra le principali opportunità di finanziamento possiamo citare:


  • Agevolazioni fiscali;
  • Prestiti a tasso agevolato;
  • Fondi di investimento;
  • Sovvenzioni e agevolazioni bancarie.

Come preparare un piano di rilancio aziendale

La preparazione di un piano di rilancio aziendale richiede una serie di competenze specifiche, tra cui la conoscenza delle dinamiche del mercato e delle strategie di business più efficaci. In questo senso, il consulente finanziario può aiutare l’impresa a definire un piano di rilancio efficace, attraverso una serie di fasi che progettano:

  • Analisi del mercato;
  • Definizione degli obiettivi aziendali;
  • Definizione delle strategie di rilancio e pianificazione delle risorse necessarie per la loro attuazione, tenendo conto della valutazione dei rischi di cui all’articolo 9, comma 3-bis, lettera b), del decreto legislativo 6 settembre 2011 n. 183 (cfr., tra gli altri: “Decreto Legislativo 6 settembre 2011 n.” 183 – Disposizioni in materia di controlli interni ed esterni alle pubbliche amministrazioni);
  • Monitoraggio della situazione economica generale e degli indicatori relativi al piano;
  • Controllo sull’efficacia della politica industriale e commerciale adottata dall’azienda.

Come misurare i risultati del rilancio aziendale

La misurazione dei risultati del rilancio aziendale è fondamentale per valutare l’efficacia delle strategie messe in atto e apportare eventuali correzioni. In questo senso, il consulente finanziario può utilizzare una serie di indicatori chiave di performance (KPI) per monitorare l’andamento dell’azienda e misurare l’impatto delle strategie di rilancio adottate. Tra i principali KPI possiamo citare:

  • Analisi dei dati;
  • Analisi della concorrenza;
  • Ricezione del feedback della clientela;
  • Monitoraggio del mercato e dei trend di domanda.

Come affrontare le crisi finanziarie

Le crisi finanziarie rappresentano una delle principali cause di crisi aziendale. In questo senso, il consulente finanziario può aiutare l’impresa a individuare le opportunità di finanziamento più adatte per superare la crisi, fornendo una serie di strumenti utili per ridurre i costi e negoziare con i creditori. Tra le principali strategie possiamo citare:

  • Riduzione dei costi;

  • Ricerca di nuove fonti di finanziamento;

  • Negoziazione con i creditori;
  • Ristrutturazione del debito: cambio delle condizioni contrattuali, dilazione degli importi da pagare e/o rimborsi anticipati.

Conclusione

In conclusione, sei pronto a mettere in atto le strategie di rilancio che ti ho suggerito?

In caso affermativo, metti da parte per un momento il tuo timore e ricordati che non è la fine del mondo. Anzi! Puoi superare questa crisi con successo grazie alle tue capacità imprenditoriali e alla tua determinazione.

I consigli che ti ho dato sono validi per tutti i tipi di impresa: piccola o grande che sia, artigianale o industriale. Se segui attentamente le indicazioni e fai tutto quello che ti ho suggerito nella guida (anche se non sempre sarà facile), allora hai garantito almeno una possibilità di successo nel tuo progetto d’impresa!

Eccola qui la chiave per superare la crisi: cercare nuove opportunità di finanziamento in modo da poter continuare ad operare nel settore economico che sceglievi prima dell’avvio della recessione economica; oppure cambiarlo radicalmente con un nuovo business plan mirato ad affrontare meglio le nuove condizioni della situazione economica attuale.

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cluster aziendale

Cluster Aziendali: cosa sono, come funzionano, perché sono importanti per l’economia italiana

L’economia italiana è nota per la grande presenza di imprese di piccole e medie dimensioni, spesso familiari e di tipo artigianale. In questo contesto, i cluster aziendali assumono un ruolo fondamentale per la competitività del sistema produttivo italiano. Ma cosa sono esattamente i cluster aziendali e perché sono così importanti per l’economia italiana?

Un cluster aziendale è un insieme di imprese, organizzazioni e istituzioni che si concentrano in un’area geografica specifica e che sono interconnesse tra loro da relazioni di tipo produttivo, tecnologico e commerciale. In altre parole, è un ecosistema di aziende che collaborano e si sostengono reciprocamente, creando un ambiente favorevole alla crescita e all’innovazione.

Ma come funzionano concretamente i cluster aziendali? Innanzitutto, è importante sottolineare che i cluster non nascono spontaneamente, ma sono il risultato di una serie di fattori che convergono in un territorio determinato. Tra questi fattori vi sono la presenza di infrastrutture adeguate, la disponibilità di risorse umane qualificate, la vicinanza a mercati di sbocco e la presenza di istituzioni di ricerca e formazione.

Una volta costituitosi, il cluster aziendale funziona come una sorta di “ecosistema” in cui le imprese si specializzano in specifici settori produttivi, creando sinergie ed economie di scala. Ad esempio, se in un determinato territorio sono presenti molte imprese specializzate nella produzione di componenti per l’industria meccanica, si creeranno automaticamente opportunità di collaborazione e di integrazione verticale tra queste aziende.

cluster aziendale

L’importanza dei cluster aziendali per l’economia italiana è stata ampiamente riconosciuta dalle istituzioni pubbliche e dai principali attori del mondo produttivo. Innanzitutto, i cluster sono un fattore determinante per la competitività delle imprese italiane sul mercato globale. Grazie alla collaborazione e alla condivisione di conoscenze e risorse, le aziende all’interno del cluster possono migliorare la qualità dei prodotti e dei servizi offerti, ridurre i costi di produzione e aumentare la loro capacità di innovazione.

Ma i cluster aziendali non sono importanti solo per le singole imprese che vi riempiono, ma anche per l’intera economia italiana. Infatti, i cluster rappresentano un importante motore di sviluppo economico e sociale per i territori in cui sono presenti. Grazie alla creazione di nuovi posti di lavoro, all’attrazione di investimenti e alla diffusione di conoscenze e tecnologie innovative, i cluster contribuiscono a migliorare la qualità della vita delle comunità locali.

Tuttavia, per sfruttare appieno il potenziale dei cluster aziendali, è fondamentale che le imprese possano accedere a consulenti aziendali esperti e qualificati. I consulenti aziendali possono infatti svolgere un ruolo fondamentale nella definizione delle strategie aziendali, nell’identificazione di opportunità di business e nell’ottimizzazione dei processi produttivi, contribuendo così alla crescita e alla competitività delle imprese all’interno del cluster.

In particolare, i consulenti aziendali possono supportare le imprese all’interno del cluster in diversi ambiti. Ad esempio, possono fornire consulenza nella gestione finanziaria e amministrativa, nella valutazione di opportunità di investimento e nella definizione di strategie di marketing e di comunicazione. Inoltre, i consulenti possono supportare le imprese nell’adozione di tecnologie innovative e nell’implementazione di processi produttivi più efficienti, contribuendo così a migliorare la competitività delle imprese all’interno del cluster.

Inoltre, i consulenti aziendali possono giocare un ruolo importante anche nella promozione del cluster a livello nazionale e internazionale. Infatti, i consulenti possono facilitare la creazione di reti di collaborazione tra le imprese del cluster e altre imprese o istituzioni a livello nazionale e internazionale, aumentando così le opportunità di business e di scambio di conoscenze e tecnologie.

In sintesi, i cluster aziendali rappresentano un’importante risorsa per l’economia italiana e la presenza di consulenti aziendali esperti e qualificati all’interno del cluster è fondamentale per sfruttare appieno il loro potenziale. Grazie alla collaborazione e alla condivisione di conoscenze e risorse tra le imprese del cluster e grazie alla consulenza dei professionisti del settore, è possibile migliorare la qualità dei prodotti e dei servizi offerti dalle imprese, ridurre i costi di produzione, aumentare la competitività delle imprese a livello globale e favorire la crescita economica dei territori in cui sono presenti.

 

 

 

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Crimine d'impresa

Il crimine d’impresa e le disparità nel contestarlo

Il crimine d’impresa è una forma di reato che coinvolge le aziende e le organizzazioni. Questi crimini possono essere commessi in molte forme, come la corruzione, la frode fiscale, il riciclaggio di denaro, l’abuso dei lavoratori e la violazione delle normative ambientali. Sebbene il crimine d’impresa sia un problema globale, le disparità nel contestarlo sono ancora un tema di grande preoccupazione.

Le grandi imprese sono spesso in grado di sfuggire alle conseguenze del loro comportamento criminale, a causa delle loro risorse finanziarie e della loro influenza politica. Al contrario, le piccole e medie imprese spesso subiscono sanzioni più severe per comportamenti simili. Inoltre, le comunità povere e vulnerabili sono spesso le più colpite dalle conseguenze del crimine d’impresa, come la contaminazione ambientale e la perdita di posti di lavoro.

Una delle ragioni per cui le grandi imprese sono spesso in grado di evitare le conseguenze del loro comportamento criminale è la loro capacità di assumere avvocati costosi e di utilizzare la loro influenza politica per influenzare il processo legale. Inoltre, le grandi imprese hanno spesso maggiori risorse finanziarie per implementare programmi di conformità e di prevenzione del crimine d’impresa, mentre le piccole e medie imprese spesso non hanno le stesse risorse a disposizione.

Un altro fattore che contribuisce alle disparità nel contestare il crimine d’impresa è la mancanza di regolamentazione efficace. Spesso le leggi e le normative esistenti non sono abbastanza rigorose o non vengono applicate in modo coerente e giusto. Inoltre, i regolatori spesso non hanno le risorse finanziarie o umane necessarie per far rispettare le leggi in modo efficace.

Per ridurre le disparità nel contestare il crimine d’impresa, sono necessari sforzi sia da parte del settore pubblico che del settore privato. Le autorità devono essere in grado di imporre sanzioni equilibrate e proporzionate in base alla gravità del reato, indipendentemente dalle dimensioni dell’azienda coinvolta. Inoltre, le normative esistenti devono essere rafforzate e applicate in modo coerente e giusto.

Dal lato delle aziende, è importante che le grandi imprese si assumano la responsabilità sociale e implementino programmi di conformità e prevenzione del crimine d’impresa. Questi programmi devono essere accessibili anche per le piccole e medie imprese, attraverso il supporto finanziario e tecnico del settore pubblico.

In sintesi, il crimine d’impresa è un problema globale che colpisce le comunità povere e vulnerabili in modo sproporzionato. Per ridurre le disparità nel contestare il crimine d’impresa, è necessario un maggiore sforzo sia da parte del settore pubblico che del settore privato per garantire che le sanzioni siano equilibrate e proporzionate, e che le normative esistenti siano applicate in modo coerente e giusto.

crimine d'impresa

I consulenti aziendali possono giocare un ruolo importante nel ridurre le disparità nel contestare il crimine d’impresa. Questi professionisti possono fornire supporto alle aziende nell’implementazione di programmi di conformità e di prevenzione del crimine d’impresa, e nel garantire che tali programmi siano efficaci e aderenti alle normative esistenti.

Inoltre, i consulenti aziendali possono aiutare le aziende a comprendere meglio i rischi associati al crimine d’impresa ea sviluppare strategie per mitigarli. Ciò può includere l’identificazione di identità interne ed esterne, l’implementazione di controlli interni e di processi di monitoraggio e valutazione, e la formazione del personale sull’importanza della conformità e della prevenzione del crimine d’impresa.

I consulenti aziendali possono anche aiutare le aziende a creare un ambiente di lavoro etico e trasparente, che promuova la conformità e prevenzione del crimine d’impresa. Ciò può includere la definizione di un codice etico aziendale, la promozione di una cultura aziendale di integrità e il supporto alle segnalazioni di eventuali comportamenti illeciti.

Inoltre, i consulenti aziendali possono assistere le aziende nella gestione delle crisi legate al crimine d’impresa, fornendo supporto nella gestione delle relazioni con i media, delle indagini interne ed esterne, e nella definizione di strategie di comunicazione per i diversi stakeholder.

In sintesi, i consulenti aziendali possono svolgere un ruolo importante nel ridurre le disparità nel contestare il crimine d’impresa. Essi possono fornire supporto alle aziende nell’implementazione di programmi di conformità e di prevenzione del crimine d’impresa, nella gestione dei rischi associati al crimine d’impresa e nella gestione delle crisi legate al crimine d’impresa. Tuttavia, è importante che i consulenti aziendali agiscano in modo etico e professionale, al fine di garantire che il loro contributo sia positivo e costruttivo per la società.

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crisi d'impresa

Crisi d’impresa: come riconoscere i segnali?

La crisi d’impresa incombe quando non vengono riconosciuti in tempo i primi sintomi di un potenziale squilibrio.

Sintomi che possono portare ad una situazione di declino dell’impresa, che si sostanzia con:

  • Un clima aziendale ostile e poco aperto al confronto;
  • i litigi fra soci o amministratori che impediscono all’impresa di lavorare correttamente;
  • l’insoddisfazione della clientela;
  • la scarsa capacità di innovazione;
  • la mancata formazione e aggiornamento del personale dipendente;
  • la perdita delle quote di mercato;
  • un fatturato costituito in gran parte dalla vendita di prodotti in fase di decadimento.

Questi sono i tratti comuni rilevati in gran parte delle imprese che poi in un secondo momento hanno evidenziato forti inefficienze e, alla lunga, hanno provocato il consumo della liquidità accantonata mettendo fortemente a rischio la continuità aziendale.

È chiaro che in questo caso si necessiti di nuova finanza oppure di liquidità reperibile da un disinvestimento del circolante, di alcuni assetti di cui parleremo dopo.

L’apporto di nuova finanza può avvenire in molteplici modi, in base ai singoli casi. Dalla ricapitalizzazione attraverso l’ingresso di un nuovo socio o da parte di quelli esistenti. Oppure un nuovo finanziamento da parte di istituti di credito.

Per quanto riguarda la crisi d’impresa sotto l’aspetto finanziario, esistono però altre categorie di finanziamento più interessanti della precedente perché non onerose, che impattano sul capitale aziendale.

È proprio sulla base di questi dati che è stato introdotto il nuovo art. 3, comma 3, lettera c, presente all’interno del Codice della Crisi d’Impresa ed entrato integralmente in vigore il 15.07.2022.

L’obiettivo principale di tale norma non è certo quello di additare stati di crisi ma piuttosto quello di assicurare alla collettività un bene che è parte fondamentale del tessuto economico del nostro paese, ovvero l’Impresa. E lo fa tutelandola da possibili inefficienze che progressivamente andranno ad erodere la sua liquidità, provocando un sovra indebitamento e a lungo andare una situazione di default difficilmente recuperabile. Senza considerare poi che sarà l’amministratore a doverne rispondere in sede giudiziaria.  La sua responsabilità, infatti, verrà chiamata in causa nel momento in cui venga accertato che non sono state applicate tutte quelle azioni necessarie che abbiamo portato ad impedire l’aggravamento della situazione di crisi e di insolvenza economica.

crisi d'impresa

Crisi d’impresa: cosa fare allora per evitare tutto ciò?

Prima di tutto c’è da dire che lo Stato italiano vuole Amministratori d’Impresa sempre più presenti, coinvolti. La carica non potrà più essere ricoperta solo formalmente, ma ora un amministratore avrà il preciso compito di vigilare e intervenire attivamente qualora avvertisse una possibile crisi e potrà essere chiamato a rispondere dei danni causati a società, soci e creditori nel caso in cui venga accertato il mancato rispetto degli obblighi gestori.

Due quindi sono le parole magiche: ”Adeguati assetti”, o più precisamente adeguati assetti organizzativi, amministrativi e contabili. 

L’art. 2086 del cc. impone all’amministratore di istituire tali assetti sulla base della dimensione e della natura della propria impresa al fine non soltanto di esonerarlo da possibili ripercussioni giudiziarie ma soprattutto per aiutarlo a vigilare sul quel bene che fa grande il nostro paese, aiutandolo a rilevare tempestivamente un qualsiasi segnale di crisi, dandogli la possibilità di adoperarsi immediatamente e adottare tutti gli strumenti possibili messi a disposizione dall’ordinamento per superare tale situazione e portarlo quindi alla continuazione della propria attività.

Qualcuno diceva “la potenza è nulla senza il controllo”. 

Se pensi che il bilancio sia tutto quello che ti serve per controllare allora mi dispiace deluderti. 

Se pensi che il bilancio ti dica se i tuoi dipendenti sono soddisfatti del loro lavoro mi dispiace deluderti. 

Se pensi che il bilancio ti dica se il tuo prodotto di punta è arrivato a maturazione mi dispiace deluderti.

Ci sono valori qualitativi che il bilancio non riesce a misurare e sulla base dei quali invece si fonda lo stato di salute di un’impresa. Solo un controllo costante di queste informazioni, e la loro corretta interpretazione, ci possono dire se si sta andando davvero nella giusta direzione o se è necessario raddrizzare il colpo.

Nonostante questo sia un momento meno grave dei successivi come quello del fallimento vero e proprio, in interventi di questo tipo è necessario il supporto di un consulente esperto di finanza aziendale a 360 gradi che applichi un vero e proprio tournaround. Un esperto votato alla strategia tendenzialmente portato al calcolo ed a soluzioni di carattere economico-finanziario.

La tua azienda sta affrontando questo problema e non sai come venirne fuori? Contattami e insieme troveremo la soluzione che fa per te.

 

 

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crm

CRM perché devi introdurlo in azienda per rendere più efficiente il tuo business e aumentare le vendite

Un CRM o sistema di gestione delle relazioni con i clienti aiuta le aziende a tenere traccia dei contatti, dei clienti e delle conversazioni con queste persone. Un ottimo CRM può anche aiutare il reparto vendite ad automatizzare molte attività lavorative ripetitive che richiedono più tempo del necessario.

In questo articolo troverai alcune informazioni necessarie per poter scegliere il miglior sistema CRM per la tua azienda e utilizzarlo in modo da consentire al tuo team di vendita di entrare nella nuova era tecnologica.

Vedremo come il cambiamento del comportamento dei clienti ha influito sulle vendite B2B, il “cosa, perché e come” e i vantaggi più preziosi dell’utilizzo di un CRM.

In che modo il comportamento dei clienti modifica le vendite nel B2B

CRMIn passato, un venditore era come un cacciatore che richiamava instancabilmente un elenco di potenziali clienti e si recava alle riunioni con le aziende per stringere la mano ai responsabili e concludere affari. La strategia di sensibilizzazione delle vendite porta a porta ha sempre funzionato principalmente perché la conoscenza del cliente era limitata.

Con gli ultimi 10 anni di sviluppo tecnologico, i clienti sono diventati molto più informati su un determinato prodotto o servizio che desiderano acquistare. Con gli smartphone che diventano accessibili in tutto il mondo, possiamo andare online sempre e ovunque e trovare risposte alle nostre domande.

Il facile accesso alle risposte influisce sul nostro modo di prendere una decisione di acquisto e rende difficile per i venditori fissare un incontro con un potenziale cliente attraverso una fredda telefonata. In effetti, i clienti parleranno con un venditore solo dopo aver svolto le loro ricerche e sentirsi sicuri che un’azienda sia una scelta ovvia per risolvere la loro sfida.

Poiché i clienti eseguono una grande quantità di ricerche da soli, di solito sono più informati sul tuo prodotto o servizio quando parlano per la prima volta con uno dei tuoi venditori. Ciò introduce una nuova serie di sfide per il tuo team di vendita perché ogni chiamata o e-mail a qualsiasi potenziale cliente deve essere personalizzata in base alle sue esigenze specifiche. Per tenerne traccia, è necessario un sistema di gestione delle relazioni con i clienti (CRM).

Cos’è il CRM?

Il Customer Relationship Management – CRM – supporta le aziende nella gestione delle interazioni con i clienti attuali e potenziali. L’obiettivo dell’implementazione di un sistema CRM è creare una semplice interfaccia utente per una raccolta di dati che aiuti i reparti marketing, vendite e supporto a comunicare con i clienti in modo scalabile e con maggiore efficacia.

  • Il marketing utilizzerà molto spesso il CRM per assicurarsi di generare i lead giusti per il proprio team di vendita, un fattore importante nella costruzione di un forte rapporto con il reparto vendite.
  • I reparti vendita utilizzano il CRM per trovare potenziali clienti, comunicare con loro e tenere traccia delle loro interazioni nel tempo. La pratica di tenere insieme tutte le cose relative al cliente in un unico posto aumenta notevolmente l’efficienza e la produttività.
  • I fornitori che utilizzano CRM, ad esempio, non hanno bisogno di cercare nelle loro e-mail per scoprire dove si è conclusa l’ultima conversazione.
  • Lo stesso si può dire per il team di supporto. Invece di costringere il cliente a spiegare il problema più e più volte, ogni volta che entra in contatto con una nuova persona, le informazioni possono essere memorizzate nel sistema CRM. In questo modo, il team di supporto può riprendere la conversazione dall’ultima richiesta del cliente e fornire una migliore esperienza al cliente.

Perché è importante il CRM in un’azienda?

Le vendite B2B spesso richiedono investimenti significativi e un’attenta valutazione prima della firma del contratto. Di conseguenza, il ciclo di vendita B2B può durare da un paio di mesi a diversi anni. Durante questo periodo, il cliente intraprende un viaggio attraverso varie fasi, in cui ricerca le proprie sfide e diverse possibili soluzioni prima di acquistare qualsiasi cosa. Durante questo tempo, possono interagire con la tua azienda tramite diversi punti di contatto online e offline.

Forse un cliente incontra la tua attività per la prima volta quando viene esposto al tuo annuncio sui social media. Potrebbe cercarla su Google per ulteriori informazioni e atterrare sul tuo sito web. Quindi, scarica un ebook che risponde ad alcune delle domande e viene inserito nella tua mailing list.

Riceve una serie di e-mail per un lungo periodo di tempo, legge i post del tuo blog e partecipa a molti dei tuoi webinar per approfondire la sua sfida, sente qualcuno nella sua rete parlare della tua azienda, guarda un video di un caso studio, prenota una demo, incontra i tuoi venditori un paio di volte e alla fine effettua un acquisto.

La soluzione deve quindi essere consegnata e installata. Potrebbe essere necessario addestrare il cliente per utilizzare il tuo prodotto e ricevere suggerimenti e trucchi continui via e-mail, nonché inviti a eventi e notizie che possono continuare a renderla più intelligente.

Il percorso del cliente, il percorso di acquisto o il percorso dell’utente è l’esperienza totale che un potenziale cliente ha con la tua azienda attraverso i canali e i punti di contatto con il marketing, le vendite e il servizio clienti. Tuttavia, questo viaggio non è sempre un processo lineare. I clienti girano intorno e rimbalzano da una fase all’altra.

I clienti B2B apprezzano i fornitori che facilitano loro la navigazione nel processo di acquisto. Alcune ricerche effettuate circa questo aspetto, hanno rilevato che i clienti che percepivano le informazioni ricevute dai fornitori come utili per avanzare nel loro percorso avevano 2,8 volte più probabilità di sperimentare un alto grado di facilità di acquisto e tre volte più probabilità di acquistare un affare più grande.

Quindi, come puoi assicurarti che le informazioni che condividi con i tuoi potenziali clienti siano utili? La risposta è semplice: impari a conoscere i tuoi clienti tramite il tuo sistema CRM.

Come si mantengono buone relazioni con i clienti grazie al CRM

CRM

I tuoi clienti parlano con più dipendenti della tua azienda? Come fai a sapere che le informazioni vengono comunicate e utilizzate per creare valore sia per te che per il cliente? Hai difficoltà a capire quanto sono produttivi i tuoi venditori? Il tuo team di vendita ha un processo strutturato o dipende dal singolo venditore?

Se puoi rispondere “sì” a una o più delle domande di cui sopra, ci sono buone probabilità che tu possa ottenere molto da un sistema CRM. Un sistema CRM ti darebbe accesso a preziose tendenze dei clienti oltre alle informazioni di contatto, come punti di contatto con potenziali clienti: e-mail, telefonate, riunioni di persona, cronologia degli acquisti, visite al sito Web, interazioni sui social media, ecc.

In questo modo, il CRM aiuta le aziende a conoscere i propri clienti, comprese le loro esigenze e il motivo per cui acquistano i tuoi prodotti. Semplificando e razionalizzando molti dei più complessi processi di interazione con i clienti, il CRM aumenta la soddisfazione dei clienti.

La gestione delle relazioni con i clienti può anche fornire un vantaggio strategico perché i dati dei clienti ben organizzati aiutano le aziende a selezionare i destinatari corretti per promozioni e nuovi prodotti.

La stragrande maggioranza dei sistemi CRM può anche essere ridimensionata secondo necessità. La dimensione dei diversi reparti e dell’intera azienda è raramente un limite.

 

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Full Costing

Full Costing: cos’è questo metodo contabile e quali sono i suoi vantaggi per le aziende

Il full costing è un metodo contabile utilizzato per determinare il costo completo end-to-end della produzione di prodotti o servizi.

Conosciuto anche come “costo pieno” o “costo di assorbimento“, è richiesto nella maggior parte delle metodologie contabili comuni, inclusi i principi contabili generalmente accettati (GAAP),  gli International Financial Reporting Standards (IFRS) e gli standard di rendicontazione ai fini dell’imposta sul reddito.

Quando si utilizza il metodo del full costing, tutti i costi generali diretti, fissi e variabili vengono assegnati al prodotto finale.

  • Costi diretti: sono le spese direttamente correlate al processo di produzione. Possono includere i salari del personale, i costi delle materie prime utilizzate e le eventuali spese generali, come l’elettricità e i vari consumi;
  • Costi fissi: sono principalmente spese generali, come stipendi e contratti di locazione di edifici, che rimangono gli stessi, indipendentemente da quanto o quanto poco l’azienda sta vendendo. Un’azienda deve pagare mensilmente l’affitto dell’ufficio e gli stipendi, anche se non produce nulla;
  • Costi generali variabili: sono le spese indirette di gestione di un’impresa che fluttuano con l’attività di produzione. Ad esempio, quando la produzione aumenta, è possibile assumere personale aggiuntivo per dare una mano. Questo scenario porterebbe la società a sostenere costi generali variabili più elevati.

Nella contabilità a costi completi o full costing, queste varie spese si spostano con il prodotto (o servizio) attraverso i conti di inventario fino a quando il prodotto non viene venduto. Il conto economico quindi li riconoscerà come spese tra i costi delle merci vendute (COGS).

Full Costing vs. Costi variabili

L’alternativa al metodo del full costing è nota come costo variabile o diretto. Il trattamento delle spese generali di produzione fisse, come gli stipendi e le locazioni edilizie, è la principale differenza tra questi due diversi stili di contabilità.

Le aziende che utilizzano i costi variabili separano queste spese operative dai costi di produzione. In breve, cercano di stabilire le spese sostenute durante il processo di produzione, indipendentemente dai costi quotidiani di gestione di un’impresa.

Con il metodo del costo variabile, i costi generali fissi di produzione sono spesati nel periodo in cui sono sostenuti. Al contrario, l’approccio del costo totale riconosce i costi generali fissi di produzione come spese quando vengono venduti beni o servizi. La scelta di un metodo piuttosto che di un altro può avere effetti considerevoli sulla rendicontazione dei bilanci.

In pratica, nessuno dei due metodi di determinazione dei costi è giusto o sbagliato. Alcune organizzazioni troveranno più efficaci i costi variabili, mentre altre preferiranno i costi pieni. L’utilità della selezione del metodo si riduce all’atteggiamento manageriale, al comportamento e alla progettazione organizzativa in quanto si riferisce all’accurata acquisizione e valutazione dei costi di input.

Man mano che sempre più aziende passano al just-in-time (JIT) o alle relative procedure di produzione semplificate e sistemi di inventario, in molti modi, i metodi di determinazione dei costi diretti o completi perdono il loro significato, perché nei processi di produzione sono legati meno costi e spese.

full costing

Vantaggi del full costing

  • Conforme alle regole di segnalazione: uno dei maggiori vantaggi del costo completo è che è conforme a GAAP. Anche se una società decide di utilizzare i costi variabili internamente, è tenuta per legge a utilizzare i costi completi in qualsiasi bilancio esterno che pubblica. Il costo completo è anche il metodo che una società è tenuta a utilizzare per calcolare e dichiarare le proprie imposte;
  • Conti per tutti i costi di produzione: Il factoring in tutte le spese fornisce agli investitori e al management un quadro completo di quanto costa a un’azienda fabbricare i suoi prodotti. Stabilire il costo totale per unità aiuta le aziende a determinare prezzi adeguati a beni e servizi;
  • Più facile tenere traccia dei profitti: il costo completo presenta un’idea di redditività più accurata rispetto al costo variabile se tutti i prodotti non vengono venduti durante lo stesso periodo contabile in cui vengono fabbricati. Ciò può essere particolarmente importante per un’azienda che aumenta la produzione con largo anticipo rispetto a un previsto aumento stagionale delle vendite.

Svantaggi del Full Costing

  • Linee di prodotti difficili da confrontare: il costo completo presenta anche diversi inconvenienti. Ad esempio, tenere conto di tutte le spese, comprese quelle non direttamente associate alla produzione, può rendere leggermente più difficile per il management confrontare la redditività di diverse linee di prodotto;
  • Incide sugli sforzi per migliorare l’efficienza operativa: i team di gestione che utilizzano il calcolo dei costi completi troveranno anche più difficile eseguire l’analisi costi-volumi-profitti (CVP), che viene utilizzata per determinare quanti prodotti un’azienda deve fabbricare e vendere per raggiungere il punto di redditività e migliorare l’efficienza operativa. Se i costi fissi rappresentano una parte particolarmente ampia dei costi totali di produzione, è difficile determinare le variazioni dei costi che si verificano a diversi livelli di produzione;
  • Può falsare il profitto: un altro grave difetto del calcolo dei costi completo è che può potenzialmente fuorviare gli investitori. I costi fissi non vengono detratti dai ricavi a meno che tutti i prodotti fabbricati dall’azienda non vengano venduti, il che significa che il livello di profitto di un’azienda può apparire migliore di quanto non sia effettivamente durante un determinato periodo contabile.

 

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assetti organizzativi aziendali

5 tipi di assetti organizzativi aziendali e come possono aiutare le PMI

Ogni azienda ad un certo punto ha provato a scrivere il suo organigramma. E possiamo probabilmente indovinare anche che aspetto aveva. Il tipico organigramma sembra una piramide, i dirigenti di livello C in alto con linee che si estendono fino al middle management e infine ai dipendenti a livello di staff.

Ma non tutte le aziende funzionano meglio con una struttura organizzativa gerarchica. Esistono molti tipi di organigrammi perché esistono molti tipi di strutture organizzative.

Esaminiamo i cinque tipi comuni di strutture organizzative e i motivi per cui potresti prendere in considerazione ciascuno di essi.

  1. Struttura organizzativa gerarchica

L’organigramma a forma di piramide a cui abbiamo fatto riferimento in precedenza è noto come organigramma gerarchico. È il tipo più comune di struttura organizzativa: la catena di comando va dall’alto (ad esempio, l’amministratore delegato o il manager) verso il basso (ad esempio, dipendenti di livello base e di livello inferiore) e ogni dipendente ha un supervisore.

Pro di questo organigramma

  • Definisce meglio i livelli di autorità e responsabilità;
  • Mostra a ogni persona con chi parlare di progetti specifici;
  • Motiva i dipendenti con percorsi di carriera chiari e possibilità di promozione;
  • Dà a ogni dipendente una specialità;
  • Crea cameratismo tra i dipendenti all’interno dello stesso dipartimento.

Contro

  • Può rallentare l’innovazione o cambiamenti importanti a causa dell’aumento della burocrazia;
  • Può indurre i dipendenti ad agire nell’interesse del dipartimento anziché dell’azienda nel suo insieme;
  • Può far sentire i dipendenti di livello inferiore come se avessero meno proprietà e non potessero esprimere le loro idee per l’azienda.
  1. Struttura organizzativa funzionale

Simile a una struttura organizzativa gerarchica, una struttura organizzativa funzionale inizia con le posizioni con i più alti livelli di responsabilità al vertice e scende da lì. In primo luogo, però, i dipendenti sono organizzati in base alle loro specifiche competenze e alla funzione corrispondente all’interno dell’azienda. Ogni reparto separato è gestito in modo indipendente.

Vantaggi di questo organigramma

  • Consente ai dipendenti di concentrarsi sul proprio ruolo;
  • Incoraggia la specializzazione;
  • Aiuta i team e i reparti a sentirsi autodeterminati;
  • È facilmente scalabile in aziende di qualsiasi dimensione

Contro

  • Può creare silos all’interno di un’organizzazione;
  • Ostacola la comunicazione interdipartimentale;
  • Oscura processi e strategie per diversi mercati o prodotti in un’azienda.

    assetti organizzativi aziendali
  1. Struttura organizzativa orizzontale o piatta

Una struttura organizzativa orizzontale o piatta si adatta alle aziende con pochi livelli tra la dirigenza superiore e i dipendenti a livello di staff. Molte start-up utilizzano una struttura organizzativa orizzontale prima di crescere abbastanza da creare diversi reparti, ma alcune organizzazioni mantengono questa struttura poiché incoraggia una minore supervisione e un maggiore coinvolgimento da parte di tutti i dipendenti.

Pro  

  • Dà ai dipendenti più responsabilità;
  • Favorisce una comunicazione più aperta;
  • Migliora il coordinamento e la velocità di implementazione di nuove idee

Contro

  • Può creare confusione poiché i dipendenti non hanno un supervisore chiaro a cui riferire;
  • Può produrre dipendenti con competenze e conoscenze più generalizzate;
  • Può essere difficile da mantenere una volta che l’azienda cresce oltre lo stato di start-up
  1. Struttura organizzativa divisionale

Nelle strutture organizzative divisionali, le divisioni di un’azienda hanno il controllo sulle proprie risorse, operando essenzialmente come la propria azienda all’interno dell’organizzazione più ampia. Ogni divisione può avere il proprio team di marketing, team di vendita, team IT, ecc.

Questa struttura funziona bene per le grandi aziende in quanto consente alle varie divisioni di prendere decisioni senza che tutti debbano riferire solo a pochi dirigenti.

A seconda dell’obiettivo della tua organizzazione, ci sono alcune variazioni da considerare.

a. Struttura organizzativa divisionale basata sul mercato

Le divisioni sono separate per mercato, settore o tipo di cliente. Una grande azienda di beni di consumo, come Lidl o MD, potrebbe separare i suoi beni durevoli (abbigliamento, elettronica, mobili, ecc.) dalle sue divisioni alimentari o logistiche.

b. Organigramma divisionale basato sul prodotto

Le divisioni sono separate per linea di prodotti. Ad esempio, un’azienda tecnologica potrebbe avere una divisione dedicata alle sue offerte cloud, mentre il resto delle divisioni si concentra sulle diverse offerte software, ad esempio Adobe e la sua suite creativa di Illustrator, Photoshop, InDesign, ecc.

c. Organigramma divisionale geografico

Le divisioni sono separate per regione, territori o distretti, offrendo una localizzazione e una logistica più efficaci. Le aziende potrebbero stabilire uffici satellite in tutto il paese o nel mondo per stare vicino ai propri clienti.

Pro di questo assetto organizzativo

  • Aiuta le grandi aziende a rimanere flessibili;
  • Consente una risposta più rapida ai cambiamenti del settore o alle esigenze dei clienti;
  • Promuove l’indipendenza, l’autonomia e un approccio personalizzato

Contro

  • Può facilmente portare a risorse duplicate;
  • Può significare comunicazione confusa o insufficiente tra la sede centrale e le sue divisioni;
  • Può portare un’azienda a competere con sé stessa
  1. Struttura organizzativa a matrice

Un organigramma a matrice ha l’aspetto di una griglia e mostra i team interfunzionali che si formano per progetti speciali. Ad esempio, un ingegnere può appartenere regolarmente al dipartimento di ingegneria (guidato da un direttore tecnico) ma lavorare su un progetto temporaneo (guidato da un project manager). L’organigramma a matrice tiene conto di entrambi questi ruoli e relazioni gerarchiche.

Pro

  • Consente ai supervisori di scegliere facilmente le persone in base alle esigenze di un progetto;
  • Fornisce una visione più dinamica dell’organizzazione;
  • Incoraggia i dipendenti a utilizzare le proprie competenze in varie capacità oltre ai loro ruoli originali

Contro

  • Presenta un conflitto tra responsabili di reparto e responsabili di progetto;
  • Può cambiare più frequentemente rispetto ad altri tipi di organigramma

Considera le esigenze della tua organizzazione, inclusa la cultura aziendale che desideri sviluppare, e scegli una di queste strutture organizzative.

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rischi da acquisti online

5 rischi da considerare quando si acquista online

Ci risiamo, è di nuovo tempo di Black Friday e Cyber Monday. Il 25 e il 28 novembre tornano gli appuntamenti più attesi da tutti i consumatori d’occidente per far scattare la corsa all’affare.

Lo scorso Cyber ​​Monday, i consumatori hanno speso quasi 8 miliardi di dollari online, con oltre il 54% degli acquisti effettuati direttamente da smartphone. Due giorni prima, in occasione del Black Friday, le vendite online hanno superato i 6 miliardi di dollari.

Le vacanze sono, ovviamente, il momento migliore per gli acquisti in generale e sono un esempio estremo della quantità di acquisti che facciamo online.

Ma se sei come la maggior parte di noi, fai anche molti dei tuoi normali acquisti quotidiani online. Perché andare in un negozio e aspettare in fila quando, con pochi schiocchi delle dita, possiamo far spedire lo stesso articolo direttamente a casa nostra in un giorno o due?

Lo shopping online è estremamente conveniente. Ma ecco il trucco: se non prendiamo le dovute precauzioni, può essere anche estremamente pericoloso ed esporci a tutti i rischi della cybersecurity di cui vi ho già parlato qui.

I rischi dello shopping online

Ogni volta che effettuiamo acquisti su Internet, stiamo potenzialmente aprendo la porta a:

  1. Un collegamento, un sito o un annuncio dannoso potrebbe facilmente infettare il tuo computer con virus e malware.
  2. False “vendite” possono indurti a pagare per qualcosa che non riceverai mai o ad acquistare articoli falsi/contraffatti.
  3. Credenziali dell’account rubate. L’account e-mail e la password associati al tuo acquisto potrebbero essere compromessi. (E se utilizzi le stesse credenziali altrove, anche gli hacker possono accedere a quegli account.)
  4. Informazioni finanziarie rubate. Le informazioni sulla carta di credito e le informazioni bancarie potrebbero fornire agli hacker il pieno accesso alle tue finanze.
  5. Identità rubata. Se vengono violate più informazioni personali, potresti essere vittima di un furto di identità.

Fortunatamente, ci sono alcune best practice di sicurezza che puoi seguire per ridurre al minimo i tuoi rischi.

Dunque, prima che tu, la tua famiglia o i tuoi amici spendiate un altro centesimo online, prenditi un momento per informarti sulle possibili insidie degli acquisti sul web e sui modi per ridurre i rischi.

Best practice per ridurre i rischi da acquisti online

rischi da acquisti online

Controllare le recensioni online: occhio a quelle false 

Una raccolta di valutazioni a cinque stelle può fare cose straordinarie per i venditori online, così come per chi acquista, giocando molto sull’autorevolezza e l’affidabilità. Di conseguenza, alcuni autori hanno confessato di aver pubblicato recensioni false.

Modi per ridurre il rischio: sii scettico nei confronti delle recensioni prive di dettagli o troppo positive. I siti di social media come Facebook, Twitter e Yelp possono fornire una relazione più forte e diretta con le opinioni delle persone. Controlla la fonte, collegati al profilo del revisore e alle recensioni precedenti o a una pagina dei suoi social media che mostra che il recensore sia o meno reale. Infine leggi le recensioni su più piattaforme (es. Amazon e epinions.com).

Attenzione ai prodotti con prezzi poco chiari

Un’altra opzione di truffa si palesa dietro la mancanza di divulgazione dell’intero costo del prodotto: costi aggiuntivi come la spedizione potrebbero essere nascosti fino alla fine del processo di pagamento.

Modi per ridurre il rischio: ricorda che non c’è “nessun pasto gratis”, in altre parole pagherai la consegna in un modo o nell’altro, ma assicurati almeno che sia chiaro sin dall’inizio.

Prezzo troppo allettante? Ecco che le merci potrebbero essere contraffatte

Anche Amazon di Jeff Bezos ha difficoltà a tenere le contraffazioni fuori dal suo sito. Lo sappiamo perché una corte d’appello della California si è recentemente pronunciata sugli sforzi di Amazon per controllare le merci contraffatte vendute dai suoi commercianti di terze parti.

Modi per ridurre il rischio: se il prezzo è troppo bello per essere vero, probabilmente lo è. Cerca il venditore di terze parti o il sito Web da cui stai acquistando. Non aver paura di fare molte, molte domande. Infine, fidati del tuo istinto.

Se l’ordine tarda ad arrivare, non arriverà

Ogni volta che facciamo acquisti su siti come Amazon o Ebay, gli ordini  arrivano sempre in tempo. O almeno, il più delle volte.

Eppure, Amazon ed Ebay, nonostante siano dei colossi dell’ecommerce, sono pur sempre marketplace; dunque, dipendono dall’affidabilità dei venditori che acquistano il proprio spazio sulla piattaforma.

Ritengo che la probabilità che un ordine non arrivi aumenti quando vengono coinvolti venditori di terze parti (es .  Marketplace Retailer).

Modi per ridurre il rischio: le dimensioni contano. Quando fai acquisti, attieniti ai 500 migliori rivenditori Internet.

Pericolo furto di identità

Secondo gli studi sulla cyber-sicurezza, furto di identità e frode sono termini usati per riferirsi a tutti i tipi di reati in cui qualcuno ottiene e utilizza illecitamente i dati personali di un’altra persona in qualche modo che comporti frode o inganno, in genere per guadagno economico.

Ad esempio, se qualcuno ruba il numero della tua carta di debito, l’intero conto corrente viene esposto. In pochi minuti, i ladri di identità possono prosciugare il tuo account e farti tornare indietro finanziariamente per anni.

Modi per ridurre il rischio: ricorda solo la parola “truffa”. Sii parsimonioso nel fornire le tue informazioni personali ad altri a meno che tu non abbia un motivo per fidarti di loro, indipendentemente da dove ti trovi. Controlla regolarmente le tue informazioni finanziarie e cerca cosa dovrebbe esserci e cosa no. Conserva un’accurata registrazione dei tuoi conti bancari e finanziari.

 

 

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